Lo studio prende il nome dalle madeleine di Proust, le leccornie che con il loro sapore attivano memorie del passato, e si ispira a un'idea di lentezza terapeutica. Le ceramiche abbracciano l’imperfezione, lasciano che la luce entri in ogni crepa. Alla base delle creazioni c'è il rapporto tra la pelle e l’argilla, materia che si tramuta e si trasforma, viva e vibrante, in ogni fase della lavorazione. Le forme valorizzano pieni e vuoti, accolgono la bellezza dell’autenticità.